| Giacomino Losi capitano coraggiosoEr core de RomaÈ il recordman di presenze in maglia giallorossa. Un gladiatore, tanto 
        umile quanto determinato. Sarebbe stato chiamato così nel 1961 : sebbene 
        infortunato, segnò il gol della vittoria sulla Sampdoria
		
		 Non aveva la figura severa del grande leader, Giacomo Losi. Non era alto, non 
        era bello, e se era biondo era però pelato. Aveva un'andatura un pò 
        abbandonata, non certo elegante. Era timidissimo, non chiedeva niente, uno di 
        quelli «zitto e lavora». Ma allora, che razza di giocatore era? 
        Un fenomeno, semplicemente questo. Un fascio di muscoli, una capacità 
        acrobatica raramente riscontrata, un senso dell'anticipo che a Roma si è 
        poi rivisto solo in Pino Wilson. Una dedizione agonistica totale, davvero un 
        gladiatore senza mercè. Una correttezza esemplare, nei suoi impeti irrefrenabili. 
        Un rispetto totale dell'avversario, che però era un nemico da abbattere 
        a qualsiasi costo. In questa sua feroce umiltà, senza tradire mai in 
        campo e fuori, Giacomo Losi ha disputato in maglia giallorossa 386 partite di 
        campionato, 28 di Coppa Italia, 36 di Coppa Uefa: è il record. Quindici 
        stagioni, una vita, una nobilissima vita. Un capitano coraggioso e incorruttibile. 
        Un pezzo di storia romanista l'ha davvero scritta questo ragazzone timido e 
        ciondolante: senza essere un fuoriclasse. Lui, venuto dalla provincia cremonese e pagato quattro soldi -anzi, quattro 
        milionidivenne «er core de Roma». Fu un'adozione commossa: pochi 
        campioni, anche nostrani, hanno potuto vantare un rapporto altrettanto spontaneo 
        e sincero con la folla romanista: Losi era un rifugio nei momenti difficili, 
        era una sicurezza. Il momento magico giunse in un Roma-Sampdoria dell'8 gennaio 
        1961. La Roma era andata in vantaggio, poi si era trovata sull' 1-2 e infine 
        Manfredini aveva pareggiato. Tutti contenti così, meno uno, Giacomino 
        capitano coraggioso: che intanto si era infortunato ed era passato all'ala destra. 
        Incitava i compagni, attaccava, ferito com'era. Lanciava la stampella contro 
        il nemico. E la stampella arrivò a segno, sotto forma di un preciso colpa 
        di testa di Losi su calcio d'angolo che regalò è il caso di dirlo 
        la vittoria alla Roma. E fu «core de Roma».
 Quali onori furono tributati ad un campione così, dopo quindici stagioni 
        in giallorosso e 386 partite di campionato? Nessuno: Losi fu messo in disparte 
        (dal solito, cinico Helenio Herrera) come uno qualunque. Erano i frutti aspri 
        di una stagione micragnosa, sotto il profilo morale: e questo lo vedremo tra 
        poco.
 Tratto da La mia Roma del Corriere dello Sport Losi in testa a tutti  Questa é la classifica delle presenze in casa giallorossa, limitata 
        ale prime dieci posizioni, e relativa alle sole partite di campionato. La graduatoria 
        é aggiornata alla 27a giornata di campuionato del torneo 1994/95, momento 
        in cui sono stati realizzati i fascicoli da cui ho tratto tutti questi articoli: 
        la posizione di Giannini é dunque da aggiornare. Lo farò in seguito. 
        
          | GIOCATORE | PRESENZE | PERIODO |  
          | Losi Giacomo | 386 | 1954-1966 |  
          | Santarini Sergio | 344 | 1968-1981 |  
          | Masetti Guido | 338 | 1930-1943 |  
          | Conti Bruno | 304 | 1973-1991 |  
          | Giannini Giuseppe | 292 | 1981-1995 |  
          | Tancredi Franco | 288 | 1978-1990 |  
          | Venturi Arcadio | 288 | 1948-1958 |  
          | Bernardini Fulvio | 285 | 1928-1939 |  
          | Nela Sebastiano | 282 | 1981-1992 |  
          | Pruzzo Roberto | 240 | 1978-1988 |  Rilievi statistici a cura di Elio Barraco    |