Ecco le alternative alla tessera

I genoani: “Prelazione ai vecchi abbonati senza la Carta!” Il precedente del Grifone ha ‘contagiato’ anche tutti i supporters della Samp.
E ora si accodano bergamaschi e veronesi.

 

Prima che tutti i 132 club di Serie A, B e Lega Pro facciano in tempo ad allinearsi alla direttiva del Ministro dell'Interno sulla necessità della tessera del tifoso, ecco fiorire le prime alternative. Concordate e condivise. Dai tifosi con le società di calcio. Senza imposizioni dall'alto né ricatti dal basso. Ma frutto di un dialogo civile, basato sulla reciproca riconoscenza dei ruoli. La notizia arriva da Genova, dove i sostenitori dello Grifone rossoblù sono riusciti a spuntare una promessa dalla società di Enrico Preziosi: “La tifoseria organizzata del Genoa – scrivono nel comunicato - ribadisce la propria netta e ferma opposizione alla schedatura di massa dei supporters calcistici che viene propagandata sotto forma di tessera del tifoso. Sperando che la nostra sia ancora una democrazia nella quale sia possibile fare cose semplici e antiche come andare allo stadio a vedere una partita di calcio senza dover sottostare a soffocanti burocrazie, inutili balzelli e ridicole sottoscrizioni di massa e ad implausibili trappole ideate 'per la nostra sicurezza', invitiamo tutti i tifosi del Genoa ad avvalersi della facoltà concessa dalla società di utilizzare l’abbonamento della stagione 2009/2010 come diritto di 'prelazione' per poter acquistare il biglietto del proprio settore (Gradinata Nord compresa), fermo restando che, qualora le autorità dovessero recedere da questi assurdi intendimenti, l’abbonamento 2009/2010 varrà, negli anni seguenti, come prelazione per poter riavere il proprio abbonamento”.

ERGO SUM:  L’ALTERNATIVA
Detto in parole povere, sotto la Lanterna si è creato un precedente: è nato un programma parallelo a quello del Ministro Maroni. Chi è vecchio abbonato e non vuole la fidelity card 'DNA Genoa', avrà comunque il diritto alla prelazione d'acquisto per il biglietto, andandosi a sedere sul suo vecchio posto allo stadio. Come? Dividendo il costo dell'abbonamento 2010/2011 per il numero delle partite in casa, con l'aggiunta di 3 euro a gara. E lo stesso pensano di fare i cugini della Sampdoria per chi rifiuta la 'Samp Card': “per loro, nel rispetto di chi, in tanti anni, è stato vicino ai nostri colori, abbiamo deciso, in occasione di ogni partita interna, di garantire un periodo di prelazione per l'acquisto dei tagliandi dello stesso posto e settore in cui erano abbonati”. La notizia ha sfondato i confini, oltrepassando la Liguria. I fedelissimi dell'Atalanta pensano di formulare la stessa richiesta alla società bergamasca, così come i gialloblù dell'Hellas Verona. E chissà se la cosa non riesca a sbarcare anche in altre città, dove prosegue il fitto calendario di appuntamenti, incontri e tavole rotonde sul tema (gli ultimi meeting a Cesena, Ferrara e Udine).

IL FRONTE DEL NO
Intanto a Roma i tifosi giallorossi continuano la raccolta di vecchi abbonamenti, chiedendo ai depositari della 'Roma Club Privilege' card di liberare il settore più caldo dell'Olimpico. I tradizionalisti del tifo faranno il biglietto: “I gruppi della Curva Sud ribadiscono con estrema fermezza che non rinnoveranno l’abbonamento. Tutto questo inoltre ci viene imposto col ricatto, togliendoci ogni possibilità di scelta. Nessun tifoso impegnato in questa battaglia verrà lasciato solo: in questo modo tutti assieme, da tifosi liberi, potremo di volta in volta entrare allo stadio acquistando i biglietti d’ingresso cartacei ancora in libera vendita ogni qual volta sarà possibile. Invitiamo chi ha già aderito alla tessera del tifoso a rispettare la storia e la tradizione della nostra Curva Sud prendendo posto in settori dello stadio diversi da quest’ultimo”. Numeri alla mano, delle 15.000 richieste di adesione alla tessera romanista, solo 1 su 2 è un vecchio abbonato: si profila una consistente emorragia. Fronte Lazio: la società biancoceleste ha presentato la carta 'Millenovecento' ma non il contratto di sottoscrizione. Per questo il gruppo del Sodalizio (Tribuna Tevere) annuncia di muoversi quando sarà reso noto, mentre alcuni negozi per soli laziali propongono una t-shirt emblematica col simbolo di un'impronta digitale: “Tessera del Tifoso? No grazie!” A Lecce gli ultrà della Curva Nord hanno tappezzato la città salentina con un volantino, invitando “quanti hanno a cuore il mondo ultras e la propria libertà personale a non aderire, rifiutando una schedatura forzata. Siamo disposti a seguire i nostri colori - sia in casa che fuori - anche rimanendo fuori dallo stadio”. Disobbedienza civile, tra i tanti, anche dai tifosi di Torino, Parma, Bologna, Firenze, Catania, Lucca e Poggibonsi. Un volantino affisso fuori la Curva A dello Stadio San Paolo dice: “Napoletani, non ci abboniamo, non ci tesseriamo!” Infine l'Associazione Difesa Consumatori Sportivi s'è rivolta al Garante della Privacy reclamando irregolarità nei moduli di Juve, Roma, Milan, Inter, Catania, Samp, Bologna, Cesena, Modena e Varese: “Violano il Codice della Privacy”.

Maurizio Martucci

ARTICOLO TRATTO dal QUOTIDIANO “LIBERAL” del 02.07.2010, p. 10

 

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