Mentalità  Ultras   IV parte

Volevo riallacciarmi brevemente all’ultima Rm-Jv per affrontare l’argomento di questa IV parte, sul perché io abbia assistito alla partita ho dato ampie spiegazioni sul Guestbook (anche perché solleticato dalle idiozie che il Clan degli Omertosi ha detto sull’argomento) e non mi sembra giusto riaprire il caso, volevo invece parlare della cosa che più mi stava a cuore, ben più importante di tutto il resto, uno dei due motivi che mi aveva convinto a rimettere piede in curva dopo così tanto tempo, che corrisponde poi alla curiosità riguardo alla situazione che avrei trovato nella stessa.
Toccare con mano era l’unico modo che avevo per capire, viceversa i racconti e le descrizioni lasciano sempre il tempo che trovano ed io non avevo voglia di perdere tempo, volevo invece vedere da dentro tutta la storia, non tanto le sfumature sottili che hanno comunque anche loro molta importanza, non tanto le guerre clandestine che purtroppo hanno imperversato in curva e fuori creando solo ulteriori spaccature in un contesto già di per sé abbastanza incrinato, non tanto per i giochi di potere quasi si trattasse non di una curva ma di un impero, io volevo respirare l’aria di curva in modo diretto, avvertire qualcosa, osservarne con attenzione la sua attuale identità.
Ero curioso lo confesso, curioso ed in fondo persino speranzoso, ma la realtà è andata ben oltre ogni più avveniristico pensiero, questo perché l’incontro con la nuova Sud ha definitivamente evidenziato la fine della vecchia Sud, quell’incontro notturno mi è stato molto utile, ho capito che nulla si potrà ricostruire sulle macerie o sulla gloria, se lo preferite, di un tempo.
Ciò che è stato è stato, oramai credo che non si tratti più di ricostruire ma di gettare le fondamenta di un qualcosa di nuovo, figlio di un momento diverso, plasmato ed inserito in un mondo lontano anni luce da quello che è tramontato da poco, una realtà che non riusciamo a capire perché troppo diversa dalla nostra.
Confuso in quella massa sterminata di pischelli sconosciuti, molti dei quali ammirevoli per l’impegno canoro profuso tra tanti volti muti ed inespressivi, ho capito che la nuova mentalità dovrà nascere e crescere (se ce la farà sarà il tempo a dircelo) soltanto attraverso lo sforzo congiunto delle nuove leve che davvero ci credono, e sarà aspro impegno, caparbietà estrema, lotta dura senza esclusione di colpi, senza guardare in faccia nessuno, con l’umiltà dei giusti e col rispetto per chi lo merita, sacrificandosi senza chiedere nulla in cambio.
Io non lo so se sto miracolo sarà possibile, certo sarebbe bello e importante, ma la strada è lunga e irta di ostacoli a giudicare da ciò che ho visto, così per incoraggiare le nuove leve che ci stanno provando voglio regalare loro un lungo e meraviglioso pensiero di Berto Ricci , oramai sono trascorsi diversi anni dalla sua scoperta, eppure ogni volta che lo leggo mi trasmette sensazioni indefinibili, perché in quelle 14 righe secondo me c’è riassunto quello che dovrebbe essere e non è, ci indica uno stile di vita, una correttezza comportamentale, un modus vivendi che forse non è mai esistito, Berto Ricci è stato un personaggio scomodo, direi quasi ingestibile, un esempio ingovernabile al suo tempo e difficile da capire oggi, una grande mente ancora troppo sconosciuta, una giusta via da seguire tra tante superstrade affollate ma in realtà vuote….
Lui sarebbe stato certamente anche contro quello che io ritengo essere un problema nel problema, una realtà che purtroppo, ieri come oggi, ho ritrovato evidente in curva, molto più di quanto uno possa immaginare (ed io vi posso assicurare che non mi stupisco facilmente…), anche Lui si sarebbe schierato senza pensarci due volte contro ogni droga, come scrivevamo noi ai tempi belli quando questo messaggio così forte spiccava su ogni muro, su ogni angolo, ovunque !!!
Era il nostro grido di battaglia, il nostro fiore all’occhiello, da tutti rispettato, da tutti perseguito, chi si droga si arrende, non mi stancherò mai di ripeterlo, lo si faceva ieri, riprendiamo a farlo oggi, magari anche correndo il rischio di passare per il rompiscatole solito, dai concetti antichi, che vuole calarsi nella parte, non sempre apprezzata, del censore, comunque è un rischio che voglio correre perché l’argomento mi sta troppo a cuore, vivete la vostra vita con forza e intensità, battagliate pure in nome di sacri ideali come ho fatto anch’io, ma sappiate che nessun ideale, in quanto tale, potrebbe mai giustificare l’uso di certa zozzeria.
Se credete in qualcosa di giusto, comportatevi nella vita di tutti i giorni di conseguenza, se invece nonostante tutto qualcosa non vi è ancora perfettamente chiara memorizzate, se vi sarà gradito, ciò che seguirà.
Anche questa è mentalità Ultras !!



“VIENE DOPO LE FINTE BATTAGLIE IL GIORNO CHE C'E' DA FAR SUL SERIO, E SI RISTABILISCE DI COLPO LA GERARCHIA NATURALE : AVANTI GLI ULTIMI, I DIMENTICATI, I MALVISTI E DERISI. ESSI EBBERO LA FORTUNA DI NON FAR CARRIERA, ANZI DI NON VOLERLA FARE ; DI NON SMARRIRE LE PROPRIE VIRTU’ NEL FRASTUONO DEGLI ELOGI MENTITI E DEI BATTIMANI CONVENZIONALI; DI ASSAPORARE AMAREZZE SANE, IRE SANE, CONOSCERE LUNGHI SILENZI, SACRIFICI OSTINATI E SENZA LACRIME, SOLITUDINI DI PIETRA, AMICIZIE NON SOTTOPOSTE ALL’UTILE E NON IMPERNIATE SULL’INTRIGO…VIENE IL MOMENTO CHE LA STORIA, IL DESTINO, O CHIAMIAMOLO COME VOGLIAMO,
HA BISOGNO DI LORO: E LI TROVA.IL PROBLEMA DEI GIOVANI E' QUI, E' QUESTO ED E' ENORMEMENTE SEMPLICE CI PARE.”
Berto Ricci                 

 

 

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